A causa del coronavirus, il flusso internazionale delle merci sta fronteggiando delle difficoltà dovute alla carenza di container, soprattutto in Asia. Ne derivano, oltre che un incremento dei costi di trasporto, anche dei ritardi sia nelle importazioni che nelle esportazioni giapponesi. Alla base dell’insufficienza di container l’impennata della domanda di mobili e altri beni di prima necessità soprattutto dal Nord America, dove un numero sempre maggiore di persone è confinato in casa a causa della nuova ondata di contagi.
Poiché l’economia cinese è stata tra le prime a tornare a pieno regime dopo l’estate, le spedizioni cargo da quel paese verso il Nord America sono aumentate.
Tuttavia a causa della pandemia, e delle relative restrizioni legate alla quarantena etc., le operazioni di scarico dei container stanno subendo dei rallentamenti con un conseguente accumulo di ritardi. La carenza di container ha portato ad un aumento delle tariffe per il loro trasporto. Secondo il Japan Maritime Center e altre fonti, alla fine del 2020 il costo di spedizione di un container di 40 piedi (circa 12 metri) da Shanghai a Los Angeles è aumentato di circa 2,4 volte rispetto a un anno fa. Se gli aumenti delle tariffe continueranno, tali costi potrebbero ripercuotersi o sul prezzo finale del prodotto o sui margini di profitto delle aziende che utilizzano i container.
Fonte notizia: The Yomiuri Shimbun