Negli ultimi dieci anni, il mondo del caffè a Tokyo ha subito una netta trasformazione. Il paese tradizionalmente focalizzato sul tè, rinomato per la qualità e per la ricerca della perfezione nel modo di servirlo, ha intercettato la moda globale dei “caffè premium” e ora – al di la’ di tutte le aspettative – la capitale giapponese sta acquisendo una certa reputazione come luogo in cui e’ possibile gustare alcuni dei migliori caffè del mondo.
Anche i baristi giapponesi stanno ottenendo consensi a livello internazionale. Alla World Barista Championship di quest’anno, Taka Ishitani si è piazzato al terzo posto, dopo essere stato tre volte vincitore della Japan Barista Championship. Il Paese ha persino dato vita a nuovi metodi di preparazione del caffè. Tetsu Kasuya, che aveva trionfato come Campione del Mondo della Brewers Cup 2016, ha brevettato il Metodo 4:6, una formula “hand-drip” che permette di controllare il gusto e la concentrazione del caffè versando l’acqua calda in più fasi. Il caffè ha assunto i connotati sia di arte che di scienza, incorporando l’estetica e la precisione tipici della cucina tradizionale giapponese.
Al Koffee Mameya Kakeru, ad esempio, gli ospiti possono accomodarsi a un elegante bancone di legno ed esplorare diverse tostature e cocktail attraverso vari corsi di degustazione del caffè. L’ “Omakase Cokuun”, servito solo su prenotazione, si ispira agli elementi rituali della cerimonia del tè per “iniziare” gli estimatori di questa bevanda allo “zen del caffè”. Tra gli i bar più attenti all’aspetto scientifico puo’ essere menzionato il Torahebi Coffee, all’interno dello shopping building Shibuya Parco. Fondato da un ex-scienziato con lo slogan “Coffee and Science”, impiega un metodo unico per garantire che il 99,9% dei chicchi sia privo di muffe prima della tostatura. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: NIKKEI ASIA REVIEW