Il Ministero dell’Industria ed il Ministero dei Trasporti giapponesi hanno reso noto che intendono puntare a conquistare una quota del 30% del mercato globale dei veicoli “software-defined”, ossia progettati per migliorare le prestazioni aggiornando il software anziché l’hardware.
L’obiettivo è stato inserito in una nuova strategia annunciata dai ministeri e si concentra sullo sviluppo di software per i veicoli di prossima generazione dotati di tecnologie digitali avanzate.
La strategia invita il settore pubblico e quello privato a collaborare alla ricerca e allo sviluppo di semiconduttori di bordo e alla standardizzazione dei sistemi SDV per competere meglio con i principali produttori di veicoli a guida autonoma e dei cosiddetti “veicoli connessi” (prevalentemente statunitensi e cinesi).
Stimando che le vendite globali di veicoli a guida autonoma raggiungeranno i 41 milioni di unità nel 2030 e i 64 milioni di unità nel 2035, la strategia fissa gli obiettivi di vendita per i produttori giapponesi a 12 milioni di unità nel 2030 e a 19 milioni di unità cinque anni dopo.
Oltre allo sviluppo del software, la strategia esorta tutte le aziende giapponesi a collaborare a livello trasversale per capitalizzare i dati sui nuovi servizi, tra cui il trasporto intelligente, e offrire i servizi stessi.
Per quanto riguarda i servizi che coinvolgono i veicoli a guida autonoma, entro la fine di marzo del 2025 sarà messo in atto un progetto sperimentale di viaggio completamente autonomo con camion di grandi dimensioni sulla Shin-Tomei Expressway, un’autostrada che collega le Prefetture di Kanagawa e Aichi.
Il Giappone prenderà inoltre in considerazione la creazione, entro tale data, di una società che si occupi della gestione congiunta dei camion a guida autonoma e dell’avvio della sperimentazione di taxi senza conducente. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: JAPAN TIMES