Grazie al forte deprezzamento dello yen, i prodotti giapponesi risultano ora più economici se acquistati con valute straniere e l’e-commerce rivolto ad altri paesi sta vivendo una grande espansione. Gli Stati Uniti e la Cina sono i maggiori mercati per i prodotti giapponesi. Secondo il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, nel 2021 le vendite online di prodotti giapponesi in Cina sono cresciute del 10% rispetto al 2020, mentre negli Stati Uniti sono salite del 26%. Il totale combinato equivale all’incirca al 10% delle esportazioni complessive del Giappone verso i due Paesi per l’anno di riferimento, sebbene le transazioni online inferiori a 200.000 Yen (1.360 Euro) siano escluse dalle statistiche. Beenos Inc. (https://beenos.com/en/), il principale fornitore di servizi per l’e-commerce verso l’estero che supporta oltre 3.000 aziende nella vendita dei propri prodotti in altri Paesi, rende noto che nei primi sei mesi del 2022 le vendite in Yen sono aumentate dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2020, con un aumento di 3,7 volte rispetto a cinque anni prima, grazie soprattutto agli ordini provenienti dal Sud-est asiatico, dall’Europa e dal Nord America. Al momento a fare da traino sarebbero le vendite degli articoli di lusso, tra cui bijoux/gioielli e orologi. I progressi dell’informatica hanno inoltre semplificato le operazioni legate all’e-commerce verso l’estero per le aziende di dimensioni più piccole. In precedenza, esse dovevano affrontare problemi quali la traduzione delle descrizioni dei prodotti, la comunicazione con i clienti e la compilazione dei documenti di consegna e doganali. Ora, invece, si possono avvalere dei servizi offerti dalle grandi piattaforme di e-commerce e dagli agenti di supporto. Un’indagine della Japan External Trade Organization ha rilevato che il 48% delle aziende giapponesi di piccole dimensioni ha avviato o sta prendendo in considerazione attività di e-commerce verso l’estero. Il Giappone è in ritardo rispetto ad altri Paesi nel settore commercio elettronico. Un’indagine dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha rilevato che solo il 22% delle piccole imprese giapponesi vende beni o servizi online, una percentuale inferiore alla media mondiale del 31%. La percentuale delle piccole aziende italiane è leggermente inferiore a quella giapponese (Fonte: OECD). (ICE TOKYO)
Fonte notizia: Nikkei ASIAN REVIEW