La decisione di Nissan Motor Co. e Mitsubishi Motors Corp. di commercializzare quest’estate veicoli elettrici di piccolissime dimensioni, con prezzi paragonabili a quelli delle auto a benzina, potrebbe costituire l’occasione per rilanciare un settore attualmente poco attivo. Per i consumatori, che finora hanno rinunciato ai nuovi modelli di veicoli elettrici a causa dei prezzi elevati, l’attrattiva è costituita dai vari sussidi disponibili che farebbero scendere i prezzi a livelli più accessibili. Le due case automobilistiche hanno ridotto l’autonomia di guida di un veicolo elettrico a piena carica a circa 180 chilometri e inizialmente si concentreranno sulla vendita dei miniveicoli nelle aree rurali, dove la maggior parte degli automobilisti li utilizza per le commissioni quotidiane o per gli spostamenti, piuttosto che per i viaggi a lunga distanza. Un altro fattore della strategia di vendita si basa sul fatto che molte case unifamiliari nelle aree rurali sono dotate di prese elettriche mentre i potenziali clienti residenti nelle aree urbane esitano ad acquistare tali veicoli a causa della mancanza di prese per ricaricarli. Mitsubishi aveva lanciato per la prima volta un veicolo elettrico nel 2009 e Nissan l’aveva seguita l’anno successivo. Tuttavia, dopo oltre un decennio, le vendite non sono mai cresciute come in altri Paesi e ancora oggi i veicoli elettrici rappresentano solo l’1% di tutte le auto nuove vendute in Giappone. Le due case automobilistiche sono riuscite a ridurre drasticamente il prezzo dei nuovi veicoli elettrici installando una batteria di dimensioni decisamente più compatte sebbene ciò significhi che, con una carica completa, il veicolo può percorrere una distanza inferiore. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: ASAHI SHIMBUN