Il governo giapponese intende creare un ambiente più favorevole alla nascita di aziende unicorno da oltre un miliardo di dollari, aiutando le startup a firmare contratti più equi con le grandi imprese.
Il Giappone ha una vasta gamma di piccole imprese in settori quali l’intelligenza artificiale, i semiconduttori, le celle a combustibile e le cure mediche. Tuttavia, secondo il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, esse non riescono a crescere a sufficienza perché spesso servono come subappaltatori di aziende più grandi a condizioni sfavorevoli.
Per contribuire a livellare il campo di gioco, il METI distribuirà contratti standardizzati gratuiti per rendere più facile per le aziende con risorse legali limitate negoziare con le loro controparti più grandi. Il METI lancerà a giugno un gruppo di esperti che comprenderà avvocati, dirigenti d’azienda e accademici. Il contenuto dei contratti standardizzati sarà finalizzato entro la fine dell’anno. I contratti riguarderanno aree quali i diritti sui prodotti sviluppati dalle startup e la determinazione di un equo compenso.
Dopo la firma dei contratti, una startup potrà aggiornare i propri prodotti o servizi prima di iniziare la consegna su larga scala a una grande azienda. I contratti standardizzati serviranno a evitare che le grandi aziende si approprino ingiustamente dei diritti sui prodotti. Il METI prenderà in considerazione anche i contratti che riguardano le modalità di assegnazione dei diritti quando entrambe le parti collaborano per migliorare un prodotto o un servizio.
Nel 2022, il governo ha pubblicato un piano quinquennale per lo sviluppo delle startup che promuove l’“innovazione aperta”, incoraggiando la collaborazione tra startup e grandi aziende.Le nuove tecnologie dovrebbero guidare la crescita economica del Paese. Si stima che gli investimenti in startup in Giappone raggiungeranno 850 miliardi di Yen (5,4 miliardi di Dollari) nel 2023, quasi 10 volte la cifra di un decennio prima. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: Nikkei Asia