Il Giappone intende promuovere il suo mercato nei confronti delle startup straniere allentando le normative sui visti per i loro rappresentanti.Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) potrebbe rivedere le normative già a partire da questa estate. Finora,in Giappone solo i governi locali erano stati autorizzati ad agire come intermediari nel rilascio dei visti per le startup. Le variazioni regolamentari previste consentirebbero anche alle società di venture capital e agli acceleratori di startup riconosciuti dal governo di esaminare i programmi dei richiedenti e rilasciare documenti preliminari. Il visto per le startup introdotto in Giappone nel 2018 e’ stato criticato perché ritenuto complicato da ottenere e caratterizzato da periodo di permanenza alquanto breve. I titolari del visto possono infatti rimanere in Giappone per un periodo massimo di un anno e mezzo, dopodiché devono tornare nei loro Paesi d’origine. Ora e’ al vaglio anche una revisione della durata del soggiorno.Questa settimana il METI ha presentato le linee guida in merito alle misure di sostegno per le startup. Oltre all’ampliamento del numero di visti, il piano include una richiesta di revisione riguardo al sistema di tassazione delle stock option per garantire risorse umane altamente qualificate. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: NIKKEI ASIAN REVIEW