Nel tentativo di rafforzare le catene di approvvigionamento e la sicurezza economica, a seguito della carenza globale di semiconduttori emersa durante la pandemia, il governo giapponese incoraggia le imprese e le altre organizzazioni ad espandere la produzione nazionale di chip. Un’ampia gamma di aziende sostiene l’industria dei semiconduttori e i governi locali si aspettano effetti positivi da tali iniziative.
Nei pressi dell’aeroporto di New Chitose, nell’isola di Hokkaido all’estremo nord del Giappone, è in via di costruzione una fabbrica per la Rapidus Corp. In quell’impianto, l’azienda prevede di avviare una linea produttiva di prototipi di semiconduttori nell’aprile del 2025, per poi dare il via alle operazioni su larga scala nel 2027. In previsione del fatto che circa 1.000 dipendenti vivranno a Chitose quando l’impianto entrerà in piena attività, nel centro della città è iniziata la costruzione di condomini.
Un costruttore edile della Prefettura di Kumamoto, nell’isola del Kyushu all’estremo sud del Giappone, ha deciso di fare il suo ingresso nel mercato dell’Hokkaido dopo aver assistito al boom edilizio che ha seguito il trasferimento nella Prefettura di Kumamoto, della Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.. La costruzione dell’impianto ha creato non solo posti di lavoro al suo interno ma anche nell’ambito di settori quali pulizie, sicurezza ed altro.
La Taiwanese Powerchip Semiconductor Manufacturing Corp. (PSMC), azienda produttrice di semiconduttori in conto terzi, avvierà in collaborazione con la giapponese SBI Holdings Inc. le attività di un nuovo stabilimento nel 2027 a Ohira, nella Prefettura di Miyagi, nel Giappone settentrionale.
Poiché Ohira ospita la sede della Toyota Motor East Japan Inc., in quell’area esistono molte aziende che operano in ambito automobilistico. Basandosi l’industria automobilistica e quella dei semiconduttori su un terreno comune, per sfruttare questa opportunità le amministrazioni locali delle zone circostanti stanno istituendo nuovi dipartimenti o incarichi a contorno dell’industria dei chip. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: Yomiuri Shimbun