L’8 maggio il Giappone cambierà la classificazione legale del coronavirus e inizierà a trattarlo come l’influenza stagionale. Ai viaggiatori in arrivo non sarà più richiesto di dimostrare di essere stati vaccinati almeno tre volte o di presentare un risultato negativo del test.Il turismo in entrata era già diventato parte integrante dell’economia giapponese prima dell’imposizione delle restrizioni sul COVID-19 e il suo rilancio sarà probabilmente una spinta positiva. Il governo ha fissato l’obiettivo di una spesa per visitatore di 200.000 Yen (circa 1.410 Euro) nel 2025, rispetto alla cifra precedente alla pandemia di circa 160.000 Yen (circa 1.085 Euro).Si prevede che lo Yen più debole e la domanda repressa fungeranno da volano per il turismo in entrata nel breve termine. Per il lungo termine, il Giappone deve concentrarsi maggiormente sulle esperienze di “qualità”, dicono gli esperti del settore, e alcune aree stanno già promuovendo il turismo gastronomico.Nei primi tre mesi del 2023, 4,79 milioni di viaggiatori stranieri hanno visitato il Giappone, tornando a circa il 60% dei livelli pre-pandemia. Secondo i dati del governo giapponese, la ripresa è stata guidata soprattutto da viaggiatori provenienti da Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Hong Kong e Stati Uniti.Nel frattempo, il numero di viaggiatori cinesi, che rappresentavano circa un terzo del totale dei visitatori in Giappone, è crollato del 93,4% nel periodo gennaio-marzo 2019, poiché il Paese limita ancora i tour di gruppo dei suoi cittadini nonostante la fine della sua rigida politica zero-COVID.Secondo Mizuho Securities, se il numero totale di visitatori stranieri in Giappone raggiungerà i 31,88 milioni, il massimo mai registrato nel 2019, e se verrà raggiunto l’obiettivo di spesa di 200.000 Yen a persona, il prodotto interno lordo reale del Giappone aumenterà dell’1,2% all’anno. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: Japan Times