In base ad una bozza del piano annuale delle politiche economiche e fiscali, il governo giapponese avrebbe intenzione di promuovere una legislazione a sostegno della produzione di chip di nuova generazione utilizzati per l’intelligenza artificiale e per i veicoli elettrici.
Il documento, che sarà pubblicato nel mese giugno, chiede al governo di “prendere in considerazione le misure legali necessarie” per la produzione di massa dei chip, probabilmente con un focus particolare sul consorzio nazionale Rapidus, che intende dare inizio alla produzione di semiconduttori a 2 nanometri entro il 2027.
Alcuni sostengono che possedere una base legale che garantisca il supporto fiscale renderà più facile attrarre investimenti a lungo termine, anche dal settore privato. Altri sostengono che tale legislazione sia necessaria per mantenere la disciplina fiscale e sostenere al contempo l’industria dei chip.
Negli anni ’80 il Giappone controllava la maggioranza del mercato globale dei semiconduttori, ma da allora la sua quota è scesa drasticamente. La produzione nazionale su larga scala di chip all’avanguardia è considerata un modo per aumentare il potenziale di crescita del Paese ed è essenziale per la sicurezza economica, in quanto risorsa cruciale per le industrie chiave.Si tratta anche di un’impresa estremamente costosa, che ha spinto altri governi a finanziare i piani di produzione di massa.
Rapidus prevede di aver bisogno di 5.000 miliardi di Yen (32 miliardi di USD) per raggiungere la produzione di massa, ma finora ha ottenuto poco meno di 1.000 miliardi di Yen in sovvenzioni per la ricerca e lo sviluppo, oltre ad una piccola quantità di finanziamenti privati. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: NIKKEI ASIAN REVIEW