Nell’aprile del 2024 l’industria giapponese degli alcolici implementerà una nuova serie di definizioni per il whisky giapponese, nel tentativo di evitare che gli alcolici prodotti all’estero vengano marchiati come giapponesi, una tendenza che ha messo in allarme la Japan Spirits & Liqueurs Makers Association.
Verranno stabiliti criteri chiari sugli ingredienti indigeni, sui metodi di produzione e su altri fattori.Secondo gli standard, il whisky giapponese deve sempre utilizzare cereali maltati ed essere prodotto con acqua estratta in Giappone.
Anche la produzione, l’invecchiamento e l’imbottigliamento devono essere effettuati in Giappone. Dopo la produzione in distilleria, il prodotto deve essere invecchiato in Giappone per almeno tre anni e poi imbottigliato con una gradazione alcolica di almeno 40%. I prodotti che non seguono questo processo non potranno essere marchiati come whisky giapponese.
Poiché l’etichettatura ingannevole è molto diffusa, saranno imposte restrizioni sull’uso di nomi di persone, luoghi ed epoche giapponesi. Anche l’uso della bandiera giapponese sarà limitato.Queste norme, volontarie e non fortemente vincolanti, hanno avuto un effetto transitorio nell’aprile 2021 e saranno pienamente in vigore a partire dal mese prossimo.Il valore delle esportazioni di whisky giapponese, nonostante il calo del 2023, ha registrato una tendenza generale all’aumento, superando i 56 miliardi di Yen (369,8 milioni di Dollari) nel 2022. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: Nikkei Asia