Un driver per l’export italiano in Giappone. L’accordo di partenariato economico sta sostenendo il prodotto italiano, in particolare vini, formaggi e cioccolata.
di Marta Bommezzadri
Il Giappone è il quinto mercato al mondo per import di prodotti agroalimentari con im valore superiore ai 57 miliardi di euro (+30% 2008-2018), il trend dei consumi è in crescita sia nel retail, con 388 miliardi di euro, che nell’horeca con 260 miliardi. L’Italia si classifica al diciasettesimo posto tra i paesi fornitori raggiungendo un valore di 865 milioni di euro, il doppio rispetto al 2008.
Il made in Italy quindi pur rappresentando solo 1’1,5% del totale importato è molto apprezzato e in crescita. Il potenziale è aumentato esponenzialmente da quando l’accordo di Partenariato Economico (EPA) tra l’Unione Europea e il Giappone è diventato pienamente operativo lo scorso 1 febbraio.

L’accordo, che prevede una drastica riduzione dei costi correlati alle esportazioni, consentirà alle nostre imprese di poter accedere più facilmente a uno dei mercati più strategici per l’internazionalizzazione del F&B italiano. Dall’entrata in vigore dell’accordo è stata realizzata la liberalizzazione di oltre il 90% delle importazioni di prodotti UE in Giappone. La soppressione dei dazi sarà progressiva nel tempo (con un orizzonte temporale massimo di 16 anni) e arriverà a riguardare il 99% dei prodotti. Il volume restante sarà in parte liberalizzato tramite quote e riduzioni tariffarie.
La registrazione al sistema REX
La normativa EPA richiede particolare attenzione all’origine del prodotto che dovrà essere certificata attraverso la registrazione nel sistema europeo REX-Registered Exporter System oppure utilizzando la cosiddetta conoscenza dell’importatore.
Gli esportatori nazionali che intendono essere registrati devono presentare la relativa domanda all’ufficio dell’Agenzia delle Dogane territorialmente competente.
Al termine della registrazIone L’operatore otterrà Il numero REX che potrà essere utilizzato per esportare in Giappone.
Lo stesso dovrà essere inserito nell’apposita dichiarazione di origine acclusa alla fattura che accompagnerà la merce spedita (o in qualsiasi altro documento commerciale che descriva dettagliatamente il prodotto originario così da consentirne l’identificazione).
Ogni ulteriore informazione sulla registrazione tramite REX e sulle regole riferite alle varie categorie di prodotto inserite nell’accordo, sono reperibili al seguente link pubblicato sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo: https://ambtokyo.esterl.It/ambasciata tokyo/It/ambasciata/news/dall_ ambasciata/2019/01/epa-unlone-europea-glappone-reglstrazlone.html
L’import dall’Italia cresce del 12%
Nel periodo febbraio-novembre 2019 ovvero, dopo l’entrata in vigore dell’EPA, le importazioni giapponesi dall’Italia nel settore agro alimentare hanno registrato un valore di 781.780.000 euro e un Incremento del 12% circa rispetto a quello relativo allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sono da ascrivere all’accordo di libero scambio i riscontri positivi evidenziati in particolare da alcune categorie: le Importazioni dal Giappone di vino, per esempio, sono aumentate del 19,5% a fronte di un valore di 169.072.000 euro, gli spumanti hanno registrato un balzo dei 26,1% e i liquori e distillati addirittura del 44 per cento. Bene anche i formaggi,1 salami e il cioccolato che hanno registrato un incremento rispettivamente del 18,4%, 6,7% e 19 per cento. Infine, l’olio d’oliva, che in questi ultimi anni aveva manifestato una dinamica involutiva e i cui dazi erano EPA: cosa prevede l’accordo pari a zero sin da prima dell’entrata in vigore dell’accordo, ha raggiunto di 94.4 milioni di euro in crescita del +0.22%, un segnale positivo che dimostra la ripresa della categoria nel paese del Sol Levante.
FoodExJapan 2020, una vetrina sempre più internazionale
FoodEx è la principale fiera del settore food e wine in Giappone. All’edizione del 2020, che si terrà dal 10 al 13 marzo, il Padiglione Italia organizzato da ICE Agenzia sarà presente con dimensioni superiori (2.600 mq circa) rispetto alla scorsa edizione dei 2019, proprio per sottolineare l’importanza del ferb italiano nell’anno delle Olimpiadi di Tokyo.
È prevista infatti un’esposizione dei prodotti made in Italy di circa 170 aziende provenienti da 19 regioni. Numerose le iniziative che verranno presentate nell’area espositiva: nella Open kitchen si svolgeranno cooking show curati da chef ed esperti giapponesi.
ICE L’Italia è il 17esimo fornitore del Giappone, ma il potenziale è ancora elevato
Nel corner “I Vini del Sud Italia” si svolgeranno degustazioni dei vini dell’Italia meridionale a cura di sommelier ed esperti. Verrà replicato il Punto Caffè, realizzato con la collaborazione dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, in cui saranno presentati e degustati diversi marchi di caffè italiani. Durante la fiera, sarà predisposto un corner speciale dedicato alla promozione dei formaggi italiani all’interno del Padiglione Italia, dove verranno organizzate degustazioni di formaggi della collettiva, ma anche i formaggi italiani già importati in Giappone.
Nell’ambito del progetto GDO, è stata attivata la collaborazione tra l’ufficio ICE di Tokyo e la National Supermarket Association in Japan. Quest’ultima supporterà le catene di supermercati Aoki, Ark, Klnokuniya, Ikari, Odakyu OXe Queen’s Isetan, nel commercializzare nuovi prodotti provenienti dall’Italia, facilitando, agevolando e rafforzando i contatti con l’Ufficio ICE di Tokyo e le imprese italiane.
fonte: ice Tokyo su dati del Ministero delle Finanze giapponese
fonte: Ice Tokyo su dati Ministry of Finance, Japan