Un gruppo di ricercatori giapponesi dell’Università di Tokyo hanno confermato che esiste un metodo per diagnosticare con un alto grado di probabilità l’insorgenza del morbo di Alzheimer, verificando la presenza nel sangue di un certo tipo di proteina anomala che causa la malattia. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista medica “Alzheimer’s Research & Therapy” il 23 maggio.
È noto che, quando i pazienti sviluppano l’Alzheimer, una proteina chiamata “beta amiloide” si accumula nel cervello molto prima dell’insorgenza della malattia. Anche una scansione PET può rilevare la proteina ma le strutture mediche in grado di effettuare tali scansioni sono limitate e il test può risultare costoso. La ricerca dell’Università di Tokyo offre un metodo alternativo di rilevamento attraverso l’utilizzo degli esami del sangue.
I ricercatori hanno ricercato la presenza della “beta amiloide” in 474 persone che non avevano sviluppato la malattia e messo a confronto i risultati ottenuti da una scansione PET con quelli delle analisi del sangue.Utilizzando una combinazione di due tipi di proteine, i ricercatori sono stati in grado di rilevare la quantità di “beta amiloide” presente nel sangue con un’accuratezza del 90% o superiore.
Sebbene i ricercatori svedesi abbiano già pubblicato risultati simili, lo studio dei ricercatori giapponesi dimostra che il metodo funziona indipendentemente da razza o etnia, facendo quindi sperare che se si riuscisse ad identificare in anticipo chi potrebbe essere a rischio di sviluppare l’Alzheimer, si potrebbe iniziare a trattare preventivamente la malattia. (ICE TOKYO)
Fonte notizia: JAPAN TIMES